In ordine al fare storia nella
scuola di tutti, è necessario puntare coraggiosamente su un approccio che
integri le diverse dimensioni (disciplinari e metodologiche) e innovi le
attuali pratiche di memorizzazione, puntando a sviluppare competenze generali di
inquadramento e ricostruzione dei fatti storici, ma anche a promuovere capacità
di lettura dei segni che variamente caratterizzano il paesaggio rurale
e urbano del nostro paese.
L'insegnamento della storia darà
il giusto spazio alle culture europee ed extraeuropee, per consentire lo
sviluppo di un'identità culturale radicata nella storia del proprio popolo, ma
valorizzando adeguatamente i legami tra i popoli e le culture, così come le
loro specificità.
Vanno considerate parte
integrante della storia, come ambito culturale e metodologico, anche le grandi
trasformazioni che riguardano la storia delle idee, delle mentalità, dei
saperi, del vivere quotidiano, delle arti nell'accezione più ampia.
Ne scaturisce un profondo
ripensamento dell'impianto della formazione storica, che investa le
periodizzazioni e tenga conto del fatto che ci sono tanti tempi quante sono le
logiche dei fenomeni che si esaminano.
Gli attuali strumenti di studio
vanno dunque adeguatamente integrati, ad esempio, con l'impiego di repertori di
dati, immagini, ricostruzioni visuali.
Per quanto riguarda la storia
recente, va tenuto presente che il Novecento non si caratterizza solo per un
insieme notevolmente complesso di avvenimenti ma anche per l'affermarsi di
ottiche, teorie, linguaggi assai diversi da quelli tradizionalmente adottati
dalla scuola. Il periodo successivo alla seconda guerra mondiale, in
particolare, dal momento che ben si presta a far cogliere ai ragazzi le
dinamiche del cambiamento culturale, politico ed economico, e le regole della
convivenza sociale, potrebbe essere collegato non solo alla storia e
all'educazione civica, ma presentato come un approccio multidisciplinare
(quindi anche letterario, artistico...) teso a farne cogliere i legami con il
passato e con l'attualità, dunque come un blocco tematico e non come un oggetto
specifico dell'analisi storica.
Nell'ambito dello studio dello
sviluppo delle società umane, uno spazio rilevante deve essere dato alle
scienze sociali, finalizzate a dare a tutti l'attrezzatura mentale per
comprendere i meccanismi di fondo dell'agire individuale e collettivo (a titolo
d'esempio, gli indicatori economico-finanziari, le problematiche ambientali, i
movimenti migratori, i sistemi politici ed elettorali, il formarsi della
personalità, il funzionamento dei gruppi, ecc.). Non si tratta di un
insegnamento separato di nuove o vecchie discipline, ma di un approccio
integrato per blocchi tematici, che può introdurre ad approfondimenti
specialistici successivi. Un tale insegnamento si costruirà intorno ad alcuni
nessi essenziali: società e ambiente, società e sistemi di produzione, società
e forme di governo, cultura e comunicazione, ecc.
In questo contesto viene
rivitalizzata l'educazione civica,
che può essere finalizzata, attraverso l'esercizio della discussione
democratica e il dibattito di temi socialmente rilevanti, alla formazione di
una cittadinanza critica e responsabile.